Al giorno d’oggi, la fotografia è parte integrante della nostra vita quotidiana: con un semplice click possiamo catturare momenti speciali e conservarli per sempre.
Tuttavia, questa meravigliosa tecnologia non è sempre esistita. La fotografia ha un’affascinante storia che risale a molti secoli fa e in quest’articolo cercheremo di raccontarla in modo facile e veloce.
Continua a leggere per scoprire come e quando è nata la fotografia e il suo impatto rivoluzionario sulla società!
Quando nasce la fotografia?
La fotografia è nata ufficialmente il 19 agosto 1839. In questa data, l’invenzione del dagherrotipo (il primo procedimento per lo sviluppo di immagini) di Louis Daguerre fu annunciata alla Società delle Scienze e delle Arti di Parigi, aprendo le porte a un nuovo capitolo nella storia visuale.
Come nasce la fotografia?
Il 19 agosto del 1839, dunque, segna la nascita della fotografia perché quel giorno fu presentata per la prima volta al pubblico la macchina fotografica, ma la prima fotografia in assoluto è stata scattata ben 13 anni prima! Facciamo un passo indietro per comprendere meglio la storia della fotografia.
1 – La prima immagine su supporto
Fu il pioniere Joseph Nicéphore Niépce a catturare e fissare un’immagine su un supporto (una lastra di stagno di 20×25 cm), ma come ha fatto a scattare la prima foto della storia?
Niépce si è servito di una macchina fotografica rudimentale chiamata “camera oscura” che consisteva in una scatola con un piccolo foro sulla parte anteriore. Questo foro permetteva alla luce di entrare nella scatola e formare un’immagine ribaltata sul retro su un materiale sensibile alla luce.
Successivamente Niépce ha utilizzato una lastra di stagno rivestita con uno strato fotosensibile a base di bitume di Giudea, una sostanza che diventa insolubile quando esposta alla luce. Ha posto poi la lastra all’interno della sua camera oscura e ha esposto l’apparato alla luce per un lungo periodo (circa otto ore) per catturare l’immagine. Durante l’esposizione, la luce che passava attraverso il foro creava un’immagine sulla lastra, in cui le zone più luminose erano quelle in cui la luce era più intensa.
Dopo l’esposizione, Niépce ha utilizzato un solvente per rimuovere le parti non esposte alla luce, lasciando solo l’immagine latente sullo strato fotosensibile. Successivamente, ha applicato dell’olio di lavanda per fissare l’immagine e proteggerla dalle future reazioni alla luce.
Questo processo ha permesso a Niépce di ottenere la prima fotografia della storia (vedi foto sopra), un’immagine di una veduta dalla finestra della sua casa che è stata poi chiamata “Point de vue du Gras” (= “Vista dalla finestra a Le Gras”).
Chi ha inventato la camera oscura?
Prima di continuare, ci sembrava doveroso dedicare un piccolo capitolo alle origini della camera oscura.
La camera oscura ha una lunga storia e non può essere attribuita a un singolo inventore poiché la sua evoluzione è il risultato di più scoperte fatte da diversi studiosi nel corso dei secoli.
Tuttavia, il principio di base della camera oscura (ovvero la formazione di un’immagine invertita tramite un foro o un’apertura) può essere ricondotto agli antichi greci. Filosofi come Aristotele e Euclide hanno studiato la proiezione delle immagini attraverso piccoli fori per osservare un’eclissi solare, ma non hanno sviluppato un dispositivo pratico.
L’invenzione della camera oscura come dispositivo viene generalmente attribuita a Leonardo da Vinci nel XV secolo. Da Vinci descrisse e disegnò la camera oscura nel suo Codice Atlantico, riconoscendo il suo potenziale come strumento per la proiezione di immagini.
Successivamente, nel XVII secolo, la camera oscura venne sviluppata ulteriormente da scienziati come Johann Zahn e Giovanni Battista della Porta che ne migliorarono il design e la resero più pratica per scopi scientifici e artistici.
Sebbene non si possa identificare un singolo inventore della camera oscura, il contributo di Leonardo da Vinci e degli studiosi successivi hanno svolto un ruolo significativo nella sua evoluzione e nell’applicazione pratica come strumento di osservazione e proiezione delle immagini.
2 – Il Dagherrotipo
Tornando a noi, nel 1829 Niépce iniziò a collaborare con Louis Daguerre per sviluppare ulteriormente questa invenzione, ma la morte di Niépce quattro anni dopo lasciò a Daguerre il compito di portare avanti questa innovazione che portò alla nascita della dagherrotipia.
Questa tecnica comprendeva l’utilizzo di una camera oscura con un dorso rimovibile, contenente una piastra di rame argentata trattata con vapori di iodio. Dopo la sua presentazione in Francia, la dagherrotipia si diffuse rapidamente in tutto il mondo, diventando la scelta preferita da molte persone benestanti rispetto alla pittura su tela.
Tuttavia, la stampa su lastre si rivelò costosa e i trattamenti con iodio e l’uso del mercurio comportavano rischi per la salute, per questo si studiò un nuovo tipo di stampa.
3 – La Calotipia e altre nuove tecniche
Verso il 1840 iniziarono ad aprire i primi studi fotografici, mentre William Henry Fox Talbot, un fotografo inglese, introdusse un nuovo metodo di stampa chiamato calotipia. Questa tecnica innovativa utilizzava la carta al posto delle tradizionali lastre. Tuttavia, anche la calotipia aveva dei limiti, poiché era ancora impossibile ottenere copie delle fotografie.
Per superare questa sfida, nel 1851 Frederick Scott Archer sviluppò una procedura chiamata “collodio umido“. Questo processo consentiva di produrre un negativo che poteva essere riprodotto in quante copie si desiderasse. È importante sottolineare che il collodio umido sostituì il calotipo come metodo principale di stampa fotografica.
Successivamente, nel 1871, le lastre in gelatina secca presero il posto del collodio umido. Queste lastre erano più economiche e più facili da utilizzare. Infine, nel 1875, con la produzione industriale di quest’ultime, la fotografia divenne finalmente accessibile a tutti e non più riservata a una cerchia ristretta di individui.
4 – L’invenzione del rullino
Verso la fine del XIX secolo, le lastre fotografiche vennero completamente abbandonate grazie all’avvento delle fotocamere a rullino.
Un ruolo chiave in questa evoluzione fu svolto da George Eastman, l’inventore che fondò la compagnia Kodak. Nel 1884, Eastman sviluppò la prima macchina fotografica dotata di un rullino (nota come Kodak n.1). Questo modello conteneva un rotolo con 100 fogli fotografici arrotolati ed ebbe un rapido successo sul mercato.
Un ulteriore passo innovativo che contribuì notevolmente alla diffusione della fotografia fu l’incapsulamento dei rullini. Questa innovazione consentì ai fotografi di scattare immagini anche all’esterno perché potevano cambiare il rullino senza dover necessariamente tornare al loro studio.
5 – La fotografia digitale
Saltando in avanti di molti anni arriviamo alla fotografia digitale odierna. Nel 1975 l’ingegnere americano Russell A-Kirsch progettò il primo scanner digitale, una tecnologia che gettò le basi per lo sviluppo della fotografia digitale.
Lo stesso anno Steve Sasson, per conto della compagnia Kodak, realizzò il prototipo considerato come il precursore delle macchine fotografiche digitali. Tuttavia, questo prototipo non ottenne il successo sperato.
Solo nel 1981 Sony presentò la prima macchina fotografica digitale riconosciuta come tale. Questo segnò l’inizio di una serie di modelli e sperimentazioni nel campo. Successivamente, nel 1991, all’evento fieristico dedicato all’informatica, Dycam presentò una macchina fotografica con prestazioni non ottimali, ma che offriva la possibilità di trasferire direttamente gli scatti sul computer.
Questi sviluppi rivoluzionari hanno dato il via a una nuova era della fotografia, in cui le immagini possono essere catturate, visualizzate e condivise in formato digitale.
Pensiamo che potrebbe esserti utile dare uno sguardo a questo video sulla storia della fotografia:
Conclusione
Oggi con le fotocamere digitali e gli smartphone possiamo scattare in un istante fotografie di alta qualità e condividerle con il mondo in pochi secondi, ma è importante ricordare e apprezzare le radici della fotografia, l’arte e la scienza che hanno reso possibile tutto questo.
Ci piace pensare che, ogni volta che scattiamo una fotografia, in qualche modo omaggiamo i pionieri che hanno gettato le basi di questa forma d’arte che continua ancora oggi ad evolversi e ad ispirarci.
Sei giunto al termine di quest’articolo, ora ti invitiamo a dare un’occhiata ai nostri album fotografici artigianali! 📸
Ti aspettiamo!
Fonte Foto: MUSA, Le Monde, Mar dei Sargassi